Nel pomeriggio di venerdì 16 maggio è stata inaugurata la Mostra "Paesaggio Appennino" curata da Andrea Greci nell'ambito delle iniziative per festeggiare i 150 anni dalla nascita della nostra Sezione. La Mostra, aperta al pubblico da sabato 17 maggio a Palazzo Pigorini (via Repubblica) con ingresso libero, é visitabile dalle 10 alle 19 dal mercoledì alla domenica e festivi fino al 29 giugno ed è corredata da un ricco catalogo (qui tutti i dettagli: Mostra_paesaggio_appennino ).
In particolare, viene organizzata per soci CAI (fino a 20 posti) una VISITA GUIDATA dal curatore della mostra il 7 GIUGNO dalle ore 14,30 alle 16,30, previa prenotazione scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il 5 giugno. Le prenotazioni verranno chiuse al raggiungimento, in ordine cronologico, del numero massimo a disposizione.
Di seguito tre brevi pensieri raccolti da tre dei protagonisti della giornata inaugurale e più in generale della realizzazione dell'iniziativa e in allegato una piccola galleria di immagini dell'inaugurazione e l'articolo che la Gazzetta di Parma ha dedicato all'evento.
Andrea Greci, curatore della Mostra
La mostra nasce da due presupposti. Il primo può essere considerato geografico e storico riassunto in una provocazione ma che è anche un dato di fatto: "la natura selvaggia non esiste", almeno in Italia. Tutto quello che vediamo intorno a noi, comprese le montagne-salvo qualche remoto ghiacciaio o solitarie pareti-è il frutto della secolare, a volte millenaria, relazione tra elementi naturali e attività umane. Questa relazione ha creato il "paesaggio culturale" delle nostre catene montuose. Esse hanno un alto grado di naturalità, ma sarebbero davvero così senza la nostra interazione? La mostra cerca di rispondere, in maniera ovviamente incompleta ma lanciando degli spunti di lettura, a questa domanda. Il secondo presupposto è di matrice culturale. Altrettanto importante della lettura dell'evoluzione del paesaggio è capire come esso è stato letto, percepito e raccontato. Le Alpi sono state spesso al centro della narrazione artistica e letteraria, l'Appennino è stato quasi sempre ai margini: troppo facile forse da attraversare, non abbastanza "sublime", privo di cime maestose. La mostra vuole quindi anche indagare come l'Appennino è stato letto da pittori, scrittori, poeti, cartografi, perché anche loro hanno contribuito alla "costruzione" dell'Appennino e della sua "iconografia".
La mostra è frutto di più di due anni di lavoro, ma è stato un viaggio davvero emozionante, e a tratti sorprendente. Devo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto e contribuito a rendere possibile questa mostra.
Roberto Zanzucchi, Presidente CAI Parma
È con grande piacere e un pizzico di emozione che arriviamo oggi all'inaugurazione di questa mostra, "Paesaggio Appennino". Un evento per noi particolarmente significativo, che si inserisce nelle celebrazioni per i 150 anni della fondazione della Sezione di Parma del Club Alpino Italiano.
Questa mostra è il culmine di un lungo lavoro di ricerca e di passione, durato oltre due anni, e che ci ha permesso di ripercorrere il "sentiero della memoria" dell'Appennino Tosco-Emiliano, con un focus particolare sul territorio parmense. Un percorso che affonda le radici nel passato, ma che è fondamentale per comprendere il presente e progettare il futuro delle nostre montagne.
Attraverso un ricco corpus di opere d'arte, incisioni, illustrazioni, testi, documenti, mappe storiche e fotografie, la mostra ci offre uno spaccato unico sull'evoluzione del paesaggio appenninico e sulla sua "iconografia". Un confronto tra passato e presente che ci invita a guardare queste "montagne di mezzo" con occhi nuovi, con una maggiore consapevolezza del loro valore e della loro fragilità.
Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra: in primis il curatore Andrea Greci per la sua passione e competenza, gli enti prestatori che hanno messo a disposizione le loro preziose collezioni, e tutti i partner istituzionali e i sostenitori che hanno creduto in questo progetto.
Spero che questa mostra possa essere un'occasione di arricchimento per tutti i visitatori, un invito a riscoprire la bellezza e la storia del nostro Appennino, e uno stimolo a impegnarci per la sua tutela e valorizzazione.
Gianluca Giovanardi, Consigliere CAI Parma e referente organizzativo per la mostra
Ho seguito il cammino della mostra a fianco di Andrea dalla sua ideazione ad oggi, al suo allestimento. Per me è stata un’esperienza nuova di lavoro da volontario in un campo inesplorato: la trovo assolutamente originale, oltre che di qualità nei contenuti.
Nulla sarebbe stato possibile se, oltre alla ferrea volontà e competenza di Andrea, non ci fossero stati i circa 40 amici e soci che hanno aiutato in mille modi e che, nelle prossime settimane, assicureranno a chi vorrà visitarla, una apertura ed assistenza continue. Come sempre, con un piccolo aiuto di molti si fanno grandi cose!